STANDARD CONSIGLIERE COMUNALE

Un nodo centrale è la consapevolezza che bisogna introdurre specifici strumenti per selezionare una classe politica nella condizione di riuscire ad avviare le riforme necessarie per elevare l’incidenza delle politiche comunali, rispetto al benessere collettivo dei cittadini. La fucina utilizzata nel passato è giunta a saturazione, non riesce più a farsi interprete del necessario riciclo interno, nella condizione di far emergere nuove leadership e linfa vitale per il dibattito politico.

Il travaglio dei partiti storici è la conseguenza di un impoverimento collettivo della cittadinanza, che non riesce a trovare le soluzioni e, quindi, agevola la frammentazione, anche delle rappresentanze.

Nel mentre si preferisce non far tesoro delle positività, anche per evitare il latente riemergere delle negatività, facili strumentalizzazioni da parte della politica incapace di proporre alternative valide.

Tutto questo avviene nel periodo storico dove disponiamo di tanta, forse troppa, tecnologia, senza che riusciamo in modo compiuto a definire le metodologie standard per lo sviluppo di nuovi settori.

Un tema prioritario è ricercare lo standard minimo per svolgere il ruolo di consigliere comunale, nelle differenti discipline presenti nel Consiglio Comunale (Presidenza, Gruppo, Commissioni). 

Lo stesso procedimento è propedeutico per la definizione delle deleghe assessorili. In linea di principio generale si inizia a considerare la categoria professionale degli amministratori locali.

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